“La bicicletta rossa” domenica 12 aprile in scena al salone dell’Oasi

La Bicicletta Rossa, Principio Attivo Teatro

regia di Giuseppe Semeraro, drammaturgia Valentina Diana

Salone dell’Oasi di Ruffano, via Borgo Nuovo, domenica 12 aprile ore 18.30

 

La Rassegna Teatrale organizzata dall’Associazione Kairòs porta in scena, domenica 12 aprile alle 18.30, presso il Salone dell’Oasi in via Borgo Nuovo a Ruffano, La Bicicletta Rossa, della cLa-bicicletta-rossaompagnia teatrale salentina Principio Attivo Teatro e vincitore del Premio EOLO AWARDS 2013 – migliore drammaturgia dell’anno come spettacolo di teatro per ragazzi. Lo spettacolo affronta, con narrazione fiabesca e un linguaggio da film muto, il tema attuale della crisi economica, della precarietà e della capacità di sopravvivenza e di riscatto di una famiglia del nostro tempo. Una favola moderna, pensata per i ragazzi e che invita alla riflessione, capace di attraversare differenti stati emotivi, passando dal riso alla riflessione, alla commozione.

La Bicicletta Rossa nasce da una forte necessità di raccontare e tradurre per la scena la storia di una famiglia capace di parlare dell’oggi. A tenere il filo della narrazione c’è Marta che come se sfogliasse un album fotografico ci racconta le strampalate ed eroiche avventure della sua famiglia. Marta non è in scena o meglio, c’è ma non si vede, è nel pancione di sua madre e proprio all’inizio dello spettacolo annuncia: “questa e la storia della mia famiglia prima che nascessi”.

La famiglia di Marta per vivere mette le sorprese negli ovetti di cioccolato ma a complicare la sua vita, come la vita di un intero paese, c’e BanKomat il personaggio negativo, proprietario di tutto, della fabbrica degli ovetti, della casa ma anche della luna e delle stelle e nulla può essere fatto senza pagare qualcosa a BanKomat. E poi c’è Ugo, il servente di Bankomat, che viene a prendere il lavoro fatto, a dare il misero salario, unico sostentamento della famiglia e pure a riprenderselo, puntualmente, tutto, per l’affitto della casa.

Il linguaggio utilizzato, ora comico ora riflessivo, narra le peripezie per la sopravvivenza di questa strampalata famiglia e la forza di trasformare uno strumento di vessazione e oppressione in mezzo di liberazione, grazie a Pino, il fratello di Marta, che quasi per caso farà ritrovare dignità e riscatto a tutti. Trasformare la quotidianità in un miracolo che resiste…

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