Rassegna Teatrale 2015

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Gennaio        Domenica 25/01/2015 ore 20,00

la ridiculosa commedia della terra contesa

da un’idea di Savino Maria Italiano

I Nuovi Scalzi – regia di Claudio De Maglio

nuovi scalzi“La ridiculosa commedia della terra contesa ” è una commedia che, partendo dalle caratteristiche della Commedia dell’Arte, come la Maschera e la Commedia all’Improvviso, fa un salto in avanti introducendo le problematiche della società di oggi. La commedia affronta il tema del Potere economico aprendo la riflessione sui seguenti temi: la proprietà, il dominio politico, la convivenza, la corruzione, l’opportunismo, lo sfruttamento. La storia prende ispirazione dalle dinamiche dell’interesse economico ed espansionistico che sono alle radici dei conflitti di “confine”, collocandosi al confine fra tradizione popolare, fantasia e storia. In ognuno di questi conflitti vi sono poteri che mirano ad espandersi “lecitamente” grazie ad accordi internazionali, quasi sempre per scopi economici, contro un popolo che subisce la perdita del proprio lavoro, della propria libertà, a causa della corruzione e l’arrivismo della sua stessa gente. del territorio in cui vive, la perdita del proprio lavoro, della propria libertà, a causa della corruzione e l’arrivismo della sua stessa gente.

UN CODICE fatto di improvvisazioni, personaggi fissi, basato sulle relazioni e sui fatti. I fatti cambiano così come i contesti, di conseguenza le relazioni si trasformano. IL LATO COMICO E GROTTESCO permette di condurre al riso, di distendere la situazione di accorciare le distanze tra attore e spettatore, sostenendo infine un pensiero propositivo e non già tragico e fatalistico. In questo spettacolo il finale si è tradotto in una conclusione “necessaria” per far sì che la commedia rimanesse tale, pur parlando di eventi tragici, come quello della privazione della “casa”. E’ nella presa di coscienza che il servo recupera la sua terra e la sua libertà.

La nostra storia finisce bene, ma nella vita storie del genere più spesso finiscono in un altro modo … sta solo a noi saperci rimboccar le maniche

Il lato comico e grottesco permette di condurre al riso, di distendere la situazione sostenendo infine un pensiero propositivo e non già tragico e fatalistico.

febbraio       Domenica 08/02/2015 ore 20,00

polvere di stellee

voce conduttrice Francesco Piccolo

locandina polvere di stelle3[2] (1)La Busacca – regia di Chiara Brunetta

Un percorso musicale che fa omaggio all’Avanspettacolo: un genere teatrale nato negli anni del regime fascista come salvagente per gli artisti del varietà che vedevano i loro teatri scomparire e trasformarsi in cinematografi. Considerato il “fratello povero” del teatro di rivista, l’avanspettacolo serviva a intrattenere il pubblico prima che i film iniziassero. Ma pochi sanno che è stato molto di più: dietro quelle canzonette giocose e sbarazzine, ha portato avanti una sottile denuncia contro le ingiustizie di quegli anni. “Polvere di stelle” ripropone le canzoni degli artisti che hanno fatto grande questo genere teatrale: Anna Magnani, Gabriella Ferri, Monica Vitti, Totò, Aldo Fabrizi, Renato Rascel, Nino Manfredi, Alberto Sordi, Nino Taranto, Vittorio De Sica, Enzo Jannacci.

 

febbraio     Domenica 22/02/2015 ore 20,00

trapule

di e con Mino De Santis e Fabrizio Saccomanno

imageNati e cresciuti nelle stesse vie di un paese del Salento, negli anni hanno cercato di raccontare e fare testimonianza del mondo che li circonda, degli usi e delle tradizioni del meridione e del Salento, di storie di vita tra il triste ed il comico, senza perdere mai l’ironia. Saccomanno con il suo corpo teatrale, De Santis, imbracciando una chitarra. Inconsapevoli dipingono con colori accessi il nostro sud, quello che ognuno si porta nel cuore, quel poco che ne resta. Forse era davvero inevitabile che i canti di Mino ed i cunti di Fabrizio dovessero incontrarsi. E questo è  “trapule”.

Attraverso la musica il canto la parola si racconta di un sud di cielo e terra, di uomini e donne memorabili loro malgrado, con ironia e disincanto,  non senza uno sguardo sarcastico sulle miserie della nostra contemporaneità.

marzo        Domenica 08/03/2015 ore 20,00

via

di Fabrizio Saccomanno

con Fabrizio Saccomanno e Sara Bevilacqua

trapule 3-2Ci sono strade di un paese che raccontano storie. Piccole, misteriose o tenere. Ma anche enormi. Storie che ci appartengono, che hanno lasciato un segno in chi le ha vissute e che ancora hanno da dirci. “VIA” è un esile ponte con un passato vicino e sconosciuto, la narrazione di una migrazione epica: l’Italia del dopoguerra, gli accordi tra la nascente Repubblica Italiana e il Belgio, le miniere di carbone e, soprattutto, Marcinelle. Storie di vagoni di un treno che portano uomini lontano dalla propria terra. “VIA” sono le storie che uomini e donne ci hanno raccontato con occhi mani e parole d’altri tempi. Salvare dall’oblio il loro vissuto, dare corpo in scena a quelle vicende è il tentativo di saldare in minima parte un debito con chi ci ha preceduto.

Nico Garrone – La Repubblica

 “Un viaggio nel fondo della notte raccontato senza enfasi melodrammatica, ma con l’allegria, il secco lirismo e il decoro davvero straziante dei sopravvissuti come Liborio che lo stesso Saccomanno incarna affiancato dalla silenziosa presenza di (Sara Bevilacqua), muto contraltare al suo anfetaminico flusso affabulatorio

Franco Cordelli – Corriere della Sera

 “Saccomanno (…) non vuole catturare un bel niente: apre le braccia in croce e le richiude, si stringe le mani davanti al petto e piega la testa, disegna lo spazio davanti a sé, lo spazio di vivibilità e di racconto, e in cima alle braccia le mani frullano come per dire c’è aria, ce n’è ancora un po’

 

marzo        Domenica 15/03/2015 ore 20,00

arsenico e vecchi merletti

di Joseph Kesserling

Corte de’ Miracoli – regia di Fabrizio Saccomanno

background_platea[1]La commedia, un classico del teatro di tutti i tempi, ci fa entrare nell’atmosfera surreale di una casa di Brookljn degli anni ’40 dove vivono due candide, miti, religiose vecchiette.

Lo sbalordito ed agitatissimo nipote Mortimer, scopre una terribile realtà: essere “capitato” in una famiglia di pazzi. Cercherà in tutti i modi di risolvere la scabrosa e intricata faccenda in un susseguirsi di colpi di scena e situazioni comiche esilaranti fino ad un imprevedibile epilogo.

marzo        Domenica 22/03/2015 ore 20,00

ditegli sempre di si

di Eduardo De Filippo

compagnia-la-busaccaLa Busacca – rivisitazione teatrale e regia di Francesco Piccolo

In occasione del trentennale dalla scomparsa di Eduardo De Filippo, La Busacca propone una delle sue commedie più divertenti e meno rappresentate ma che più di tutte li ha ispirati. “Ditegli sempre di sì” è la storia di un pazzo, Michele Lo Giudice, che uscito dal manicomio, torna a casa. Se inizialmente il suo sforzo sembra quello di dimostrare a tutti di aver riacquistato la capacità di ragionare, sarà proprio dietro il tormentone di “vedete come fila il ragionamento” che svelerà a tutti i personaggi quanto la loro vita sia stata corrotta e resa infelice da questo stessa ossessione. Solo la pazzia di Michele sarà capace di dare voce ai valori dell’ amore fraterno, del lavoro onesto della terra, dell’amore per l’arte. La pazzia si fa così portavoce del bisogno più grande che ha la nostra epoca: recuperare l’essenza della nostra umanità.

aprile        Domenica 12/04/2015 ore 18,30

la bicicletta rossa

drammaturgia di Valentina Diana

la_bicicletta_rossa_principio_attivo_teatro-bPrincipio Attivo Teatro – Regia di Giuseppe Semeraro

Premio EOLO AWARDS 2013 – migliore drammaturgia dell’anno come spettacolo di teatro per ragazzi

“La bicicletta rossa” nasce da una forte necessità di raccontare e tradurre per la scena la storia di una famiglia capace di parlare dell’oggi. A tenere il filo della narrazione c’è Marta che come se sfogliasse un album fotografico ci racconta le strampalate ed eroiche avventure della sua famiglia. Marta non è in scena o meglio, c’è ma non si vede, è nel pancione di sua madre e proprio all’inizio dello spettacolo annuncia: “questa e la storia della mia famiglia prima che nascessi”.

La famiglia di Marta per vivere mette le sorprese negli ovetti di cioccolato ma a complicare la sua vita, come la vita di un intero paese, c’e BanKomat il personaggio negativo, proprietario di tutto, della fabbrica degli ovetti, della casa ma anche della luna e delle stelle e nulla può essere fatto senza pagare qualcosa a BanKomat. E poi c’è Ugo, il servente di Bankomat, che viene a prendere il lavoro fatto, a dare il misero salario, unico sostentamento della famiglia e pure a riprenderselo, puntualmente, tutto, per l’affitto della casa.
Il linguaggio utilizzato, ora comico ora riflessivo, narra le peripezie per la sopravvivenza di questa strampalata famiglia e la forza di trasformare uno strumento di vessazione e oppressione in mezzo di liberazione, grazie a Pino, il fratello di Marta, che quasi per caso farà ritrovare dignità e riscatto a tutti. Trasformare la quotidianità in un miracolo che resiste…

aprile        Domenica 19/04/2015 ore 20,30

tartufo

di Moliere

compagnia-teatrale-calandra-meglio-sepolto-che-vivoCompagnia teatrale Calandra – regia di Giuseppe Miggiano

Il “Tartufo” di Molière – la cui prima rappresentazione risale al 1669 – non è solo una delle opere più importanti dell`autore francese, ma costituisce una metafora del rapporto tra il potere e la libertà dell`artista. La commedia solleva infatti molti interrogativi: fu scritta per allietare la corte durante le feste organizzate dal re Sole o costituisce una critica sottile – ma nel contempo feroce – della società dell`epoca?

La Calandra la mette in scena con grande originalità, puntando sulla parola e il gesto. Con una scenografia essenziale ma ingegnosa, esalta i dialoghi che, tra comicità, ironia e sarcasmo, mettono al bando l’ipocrisia e la stupidità.

aprile        Domenica 26/04/2015 ore 20,30

voccaverta” la vera storia di San Giuseppe da Copertino

di Francesco Niccolini

20130907_IM5D6237_W.PAOLOCORTESIjpgcon Fabrizio Pugliese – regia di Fabrizio Saccomanno

La grande storia di un piccolo uomo fuori dall’ordinario: Giuseppe da Copertino, santo.

Una storia picaresca, comica, commovente e al tempo stesso raccapricciante: una vita complicata, un padre sciocco e truffato dagli amici, quattro fratelli morti, una madre indurita dalla fatica e da una fede arida. Una storia che si dipana dal primo Seicento, in un’età sfarzosa e sudicia, dove trionfano malattie gravi, infezioni, una giustizia ingiusta, una Chiesa onnipotente, ma -sopra a tutto- una vocazione sublime, l’amore bellissimo e assoluto di un giovanetto al limite dell’autismo che si innamora perdutamente de la mamma sua: la Madonna.

Salvatosi miracolosamente da un tumore che lo tiene a letto sette anni, Giuseppe Maria Desa lotta per diventare sacerdote. Lotta prima di tutto contro se stesso e la propria inadeguatezza: non sa leggere né scrivere, provoca un disastro dopo l’altro, tutti hanno paura di lui e di quello che può combinare, ma…vola! Va in estasi con una facilità sorprendente e con una tenerezza che disarma tutti quelli che lo conoscono. Una storia fatta di una tenerezza disarmante e senza fine, in grado di spostare le montagne, di fare miracoli e generare un turbamento dolcissimo, un senso di gratitudine immenso verso l’infinita bellezza del Creato.

maggio       Domenica 10/05/2015 ore 20,30

l’importanza di chiamarsi ernesto

di Oscar Wilde

La Busacca – regia di Francesco Piccolo

importanza di chiamarsi Ernesto jpeg[2]E’ la commedia più famosa di Oscar Wilde, scrittore e intellettuale dell’Inghilterra di fine Ottocento. Una commedia deliziosa, arguta e divertente con personaggi indimenticabili. Il senso dell’operazione di Wilde sta tutta nel titolo, dove “Ernesto” nasconde la parola “onesto”. E allora Wilde ci fa riflettere sull’importanza di “chiamarsi” onesto più che esserlo veramente. Wilde con questo gioco linguistico mette alla luce tutta quella cura e ossessione per l’apparenza che hanno gli uomini e le donne dell’alta società vittoriana. Ma siamo sicuri che Wilde non stia parlando anche di noi?

maggio       Domenica 17/05/2015 ore 20,30

passeggiando a piedi nudi nel parco

di Neil Simon adattamento di Susanna D’Amato

Talianxa – regia di Pino Della Ducata

cortina-de-teatro-1024x682Un classico intramontabile del palcoscenico e del cinema.

Un freddo pomeriggio di febbraio due sposini prendono possesso del loro nuovo appartamento al 9.piano di uno stabile abitato da una serie di strani figuri, tra i quali lo stravagante Victor, un vulcano di vitalità che farà emergere le profonde differenze caratteriali della coppietta rischiando di far naufragare il loro matrimonio prima ancora che abbia avuto inizio.

maggio       Domenica 24/05/2015 ore 20,30

l’avventura di un povero cristiano

di Ignazio Silone

100_0642Compagnia Kairòs – rivisitazione teatrale e regia di Fabrizio Saccomanno

L’avventura di un povero cristiano è l’ultima opera di Ignazio Silone. E’ un teatro di idee e di contrasti: giganteggiano Celestino V e Bonifacio VIII, papi che incarnano le due anime del Medioevo, le quali sono però figure dell’uomo di sempre chiamato a scegliere tra libertà e potere, tra vangelo e istituzione, tra coscienza e convenienza. Temi di attualità impressionante che si stagliano sulla vicenda di Fra Pietro Angelerio dal Morrone, monaco benedettino che per lunghi anni aveva vissuto vita eremitica, eletto papa il 5 luglio 1294 con il nome di Celestino V. Dopo pochi mesi, il 13 dicembre dello stesso anno, il papa, per la prima volta nella storia della chiesta, abdicò assurgendo così a simbolo di rinuncia al potere politico in favore dell’autonomia e della purezza della coscienza, intollerante -sino alle estreme conseguenze- ad ogni compromesso.

Scarica qui la locandina della  stagione 2015 di Kairos

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